In primo grado oltre alla squalifica per la durata di quattro anni inflitta ai dirigenti coinvolti nonostante la loro totale estraneità agli addebiti, era stata comminata anche la più grave delle sanzioni a carico della società, rappresentata dalla retrocessione.
Notevole era stato il danno non solo d’immagine causato dalle decisioni assunte e da chi le aveva generate, comunicate, peraltro, proprio in concomitanza con la sessione di mercato invernale, circostanza che aveva portato alla richiesta di svincolo da parte di numerosi giocatori ed alla perdita di più sponsor:
Danni per i quali si valuterà ogni possibile azione legale.
Accogliendo il ricorso si è ritenuta, nonostante la Procura Federale avesse insistito per il rigetto di tutti i ricorsi, l’assoluta inverosimiglianza di qualsiasi addebito formulato a carico dei dirigenti dell’ASD Città di Cosenza che, per come dagli stessi ribadito in tutte le sedi, mai si erano recati a Polistena al fine di tentare di combinare il risultato dell’incontro sopra indicato.
In attesa delle motivazioni, si vuole evidenziare come sia stata cancellata una macchia che sarebbe stata indelebile laddove non si fossero ascoltate le evidenti ragioni della società da sempre simbolo di probità e correttezza.
L’accoglimento dei ricorsi, fondati esclusivamente sull’inattendibilità di chi aveva esposto fatti ed avvenimenti mai avvenuti e le cui dichiarazioni, di contro, non avevano mai trovato alcun riscontro oltre ad essere infarciti da plurime contraddizioni, mette la parola fine ad una brutta vicenda e consente, oggi, di pensare solo alla stagione in corso ed agli obiettivi prefissati:
l’ASD Città di Cosenza C5, nel ringraziare per il proficuo lavoro svolto e per il risultato raggiunto, gli avvocati Carratelli e Cristiano, comunica come per la promozione si dovranno fare i conti con il Città di Cosenza calcio a 5.
Scritto da: Comunicato Stampa