Città di Cosenza, De Marchi: ‘Ringrazio i ragazzi, ora godiamoci la salvezza’

Marco De MarchiLa travagliata stagione del Città di Cosenza si è conclusa con il lieto fine, ossia con la vittoria sulla Sensation Profumerie nel play-out che ha permesso alla compagine del presidente Pino Fuoco di mantenere la categoria. Abbiamo intervistato mister Marco De Marchi che, chiamato in corsa a sostituire il dimissionario Mendicino, ha assolto il compito principale che gli era stato dato, quello di portare nel porto della salvezza la barca rossoblu. 

Mister De Marchi partiamo dall’inizio: eri stato chiamato dal Città di Cosenza per guidare la Juniores e far crescere i giovani atleti rossoblu, alcuni dei quali davvero interessanti. Poi le dimissioni di Mendicino, la rivoluzione societaria e la chiamata del presidente Fuoco…

“Si, le cose stanno esattamente così. Ad inizio stagione ho voluto rinunciare a diverse chiamate a beneficio del Città di Cosenza. Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, volevo dedicarmi alla crescita di qualche ragazzo ‘cittadino’ vista la penuria di giovani calcettisti. Venni chiamato dall’allora direttore Pascuzzi e incontrai il resto della società per rendere possibile quell’obbiettivo. Siamo partiti in estremo ritardo e non senza difficoltà. Ma poi abbiamo trovato un po la quadratura del cerchio e posso ritenermi soddisfatto dei ragazzi e di come hanno affrontato quell’avventura. Poi si, quanto accaduto in società ha portato il presidente Fuoco alla mia chiamata”.

E ti sei ritrovato a fine gennaio a guidare una squadra in zona play-out, senza poter contare sull’apporto di Galiano e Casella (messo ko da un infortunio alla mano), e in un momento tutt’altro che semplice, se aggiungiamo anche la questione societaria. In che condizioni hai trovato la squadra al tuo arrivo?

“Beh, al mio arrivo non ho trovato una squadra. Ho trovato dei ragazzi un po scoraggiati e senza stimoli. Venni chiamato il giovedì prima della partita di Bisignano ed al mio primo allenamento eravamo in 5. Questa era la cosa che mi preoccupava di più. Ho chiesto ai ragazzi ed alla società di premere virtualmente il tasto reset e di iniziare da quel momento una mini stagione senza guardare risultati o classifica. Chiesi loro solo la disponibilità al sacrificio, all’apprendimento e soprattutto al sorriso. A me non serve un Roster. Non so che farmene di una lista di persone che lavorano. A me serve una Squadra composta da uomini a prescindere dall’età anagrafica. Disposti al sacrificio dando loro la consapevolezza che dall’altra parte riceveranno lo stesso trattamento. Quindi anche se eravamo in zona play out non doveva interessarci ma dovevamo solo abbassare la testa e lavorare. E in questo non smetterò mai di ringraziarli per quanto dato”.

Guardando i numeri, sotto la tua guida è di poco migliorata la media punti del Città di Cosenza rispetto alla gestione precedente, ma non la posizione di classifica, che vi ha costretti a disputare il play-out, poi vinto ai danni della Sensation Profumerie. Secondo te questa squadra poteva fare di più?

“Questa squadra non poteva fare di più. Questa squadra doveva fare di più. Molti di loro li conoscevo per quanto già fatto (e bene aggiungerei) a Rogliano negli anni scorsi. Gli altri ho imparato a conoscerli allenamento dopo allenamento e non credo sia squadra da posizioni basse della classifica. Certo, la C1 di quest’anno è forse fra le più competitive mai viste, ma noi non siamo da 31 punti. È vero, c’è stato un piccolo miglioramento nella media punti sotto la mia guida, nella mia personale media anche più di quanto rilevato dalla classifica. Se escludo Crotone abbiamo subito sconfitte con un gol di scarto e non meritando assolutamente di perdere . Ma poi si sa, a lungo andare le cose si compensano. Solo che io non avevo un campionato a disposizione, ma solo 9 gare. E su queste posso recriminare solo per la sconfitta con il Bovalino arrivata a 30”dalla fine. Per il resto abbiamo ottenuto, fra gli altri, risultato pieno anche contro l’Enotria Five Soccer, detentrice della Coppa Italia, senza subire reti. Ma a conti fatti, anche se avessimo tenuto il pareggio, saremmo andati lo stesso ai playout in virtù dello svantaggio negli scontri diretti con la Maestrelli. Sarebbe cambiata solo l’avversario”. 

Foto salvezza del Città di CosenzaCome avete preparato la delicata settimana che ha preceduto la gara che valeva una stagione?

“La prima difficoltà incontrata è stata quella di non poter giocare questa delicata partita in casa. Purtroppo il PalaFerraro era impegnato da manifestazioni nazionali che il presidente Fuoco, chiaramente, non poteva disattendere. Ma con il direttore David sono riusciti ad organizzare al meglio per disputare la gara nella struttura di Casole Bruzio. Devo dirti la verità, non è stato semplice soprattutto a livello emotivo, ma i ragazzi sono stati grandi. 
Non era il nostro campo. Non era la nostra superficie e, soprattutto, non erano le nostre dimensioni. Ne è uscita la partita forse più brutta da quando ho preso io la squadra. Ma in una finale secca non passa alla cronaca come si è giocato ma semplicemente chi ha vinto. Sulla carta eravamo salvi visti classifica e precedenti, ma la carta si straccia e si getta via. Le partite vanno giocate e vinte. Anche il Bovalino aveva già vinto sulla carta. E poi? E poi si deve giocare e vincere. Noi abbiamo giocato e vinto. I ragazzi hanno giocato e vinto contro una Sensation mai doma e con un portiere d’esperienza che ha fatto il suo ed in campo il capocannoniere del torneo. Non è stata una settimana semplice. Ma il risultato è quello che conta”.

Quale sarà ora il futuro di mister De Marchi?

“Intanto ci stiamo godendo questo risultato. Poi vedremo con la società il da farsi. Sono arrivato da subentrato, mi è stato chiesto di raggiungere un obbiettivo ed è stato fatto. Il mio personale obbiettivo era e resta sempre quello di cercare di valorizzare i nostri ragazzi. Quello di quest’anno è un organico giovane e questo non può che giocare a suo favore. Bisogna crescere tutti e, possibilmente, tutti insieme. Il movimento in città ha bisogno degli stimoli giusti e di persone che abbiamo voglia di mettersi in gioco. Ma tutti e tutti insieme. I presupposti ci sono tutti. Ma ripeto, adesso, godiamoci quanto guadagnato col sudore”.

Scritto da: Santo Gallo