Vittorio Zadotti racconta il nuovo Sporting Locri

ZadottiVittorio Zadotti dopo sei mesi traccia il primo bilancio di questa nuova esperienza, e programma il futuro del suo Sporting Locri. Un futuro imminente lontano da Locri, vista l’indisponibilità del Palazzetto dello Sport e un grande progetto che vuole riportare le ragazze amaranto a casa. Una squadra che verrà costruita grazie a un business plan che le permetterà di autosostenersi, grazie anche ad investimenti nel settore giovanile, e non morire lentamente come troppe importanti realtà di questo sport.

A sei mesi dal suo arrivo lo Sporting Locri ha ritrovato stabilità, ha infatti concluso il campionato, arrivando anche a sfiorare la qualificazione ai Play Off Scudetto. Possiamo parlare di missione compiuta?

Siamo stati molto fortunati, l’ambiente che ho trovato era quello di un gruppo di giovani ragazze scosse, senza nessun adulto in grado di farsi carico delle loro paure, anzi, tutta la struttura societaria sembrava agire in ordine sparso e creare ancora maggiore confusione e tensione.

E’ uno Sporting che sta mettendo su, pian piano, un progetto serio. Quale sono gli obiettivi, sia sportivi che sociali, che si è posta la dirigenza?

Mantenere la categoria, avere una squadra regionale giovanile, avere una scuola di futsal mista e, se ce ne saranno i presupposti, aprire al maschile. Per fare questo, occorre la disponibilità esclusiva di impianti e attrezzature, per realizzare un progetto economico.

Vittorio ZadottiSi stanno gettando le basi del nuovo Sporting. Ha rinnovato una fuoriclasse di valore assoluto come Beita, e delle ragazze molto interessanti come Modestia, Marino, Borello e la locrese Antonella Sabatino. Cosa serve ancora allo Sporting Locri per essere competitivi nel prossimo campionato?

Allo Sporting serve un poco di credito da parte delle atlete che sono incuriosite dalla nostra iniziativa, ma che non si impegnano con noi. A queste ragazze voglio dire che abbiamo un progetto di lungo termine, basato su presupposti di correttezza e rispetto reciproco. Che intendiamo avere una società sportiva prima che una squadra e delle atlete prima che delle giocatrici. La Nazionale dovrebbe guardare ad un progetto come il nostro con favore ed interesse.

In tema di calciomercato, cosa cerca e cosa serve ancora a questa squadra?

Non sono un esperto ed il mercato dello Sporting è interamente in mano al Mister ed al DS. Posso dire che a questa squadra, ma anche a tutte le altre, serve che dal mondo dilettantistico, scompaia la figura del procuratore, che crea false aspettative e non crea valore aggiunto.A volte, questi pseudo professionisti, (molti dei quali non hanno la capacità finanziaria per far fronte a nessun imprevisto personale, figuriamoci delle atlete), spingono le ragazze a cambiare squadra, imbarcandole in progetti fallimentari e non assumendosene poi le responsabilità conseguenti. Scimmiottare al ribasso una professione seria è molto rischioso, ma questa cosa sembra tollerata dall’ambiente. Lo Sporting non tratta, e non tratterà, con i procuratori: parlo direttamente io con le ragazze o il DS Valentina De Leo e se c’è bisogno di approfondire, ad esempio con atlete troppo giovani o ancora poco strutturate, lo facciamo coinvolgendo le famiglie. Questo atteggiamento ci potrà penalizzare, ma a noi piace lo sport semplice e pulito.

La riconferma di Mister Sansotta, del Direttore Sportivo Valentina De Leo, è segno di continuità rispetto a una stabilità che poco alla volta si sta consolidando. Lo Sporting ha quindi le idee chiare sul suo futuro?

La stabilità è fondamentale per dare continuità al lavoro. Mister Sansotta e la De Leo hanno dato prova di saper operare sotto stress. Ora che avranno tempo per pianificare, sono sicuro che sapranno far bene.

Essere competitivi in un campionato come la Serie A Elitè è molto difficile visti gli altissimi costi di gestione di una società che fa futsal ad alti livelli. C’è un modo per rendere questo sport più economicamente sostenibile? Purtroppo nella seppur breve storia di questo sport più volte abbiamo visto fallire società anche di grande blasone, proprio perché non sono riuscite a far fronte alle spese…

E’ troppo presto per rispondere a questa domanda, vedremo come andrà questa stagione. Il fatto che le società falliscano a ripetizione è un ottimo segno, perché le migliori atlete sono giovani e quindi avranno tempo per rendersi conto che non è tutto oro quello che luccica e nei prossimi anni potrebbero governare esse stesse il sistema e rendendolo migliore.

Il prossimo campionato sarà, per causa di forza maggiore, giocato lontano da Locri. Lo Sporting vuole però tornare a casa… Ci sono le basi per poter pensare alla locride come territorio fertile per ospitare un campionato così importante?

Credo e spero di si, ma per fare questo dobbiamo fare in modo che il progetto sportivo sia l’apice di un progetto economico basato sul futsal: il lavoro è alla base di tutto. Un’attività senza lavoro è puro divertimento, ed il divertimento, prima o poi, finisce.

Scritto da: Comunicato stampa