L’Intervista

L’intervista… in rosa. Un po’ di spazio anche al Futsal femminile. Con noi Giovanna Postorino, allenatrice del Cus Cosenza. Conosciamo meglio la sua storia

Giovanna, sei nel mondo del Futsal ormai da tanto tempo. Come nasce questa passione?

Innanzitutto grazie per questa intervista. La passione nasce sin da piccolissima. Non camminavo ancora ma già avevo un pallone, una pallina nei piedi. Vivendo in un quartiere di periferia, circondata perlopiù da bimbi, mi sono dovuta subito adeguare ai loro giochi. Ho sempre giocato nei cortili, nel campetto vicino casa fino a quando, all’età di 12 anni circa, incontro colui che fu il mio mister per oltre 10 anni.

Una carriera ricca di soddisfazioni, da giocatrice prima e allenatrice dopo.

Incominciai a giocare nei campionati amatori e parrocchiali. Raggiunta l’età prevista per i campionati federali, il mio mister non esitò a buttarmi nella mischia. Il calcio di allora era molto diverso, il Futsal era solo un lontano miraggio, ed era chiamato Calcetto. Ho disputato dal 1993 vari campionati sia di Calcio a 11 sia di Calcio a 5 e in diverse categorie regionali e nazionali. Dici bene, mi sono tolta tante soddisfazioni, tra le quali anche la chiamata della Nazionale di Calcio a 11 del 1999.


Nel corso degli anni, hai allenato diverse giocatrici, molte delle quali hanno raggiunto livelli importanti. Quanto ti rende orgogliosa sapere che parte del loro successo è anche merito tuo?

E’ vero ho allenato tante calciatrici e spero che un pizzico della loro formazione mentale e tecnica sia merito mio perché per me allenare è una missione e la mia passione mi spinge a metterci il cuore sempre.

Aprendo una parentesi. Credi che, in Calabria, il calcio a 5 femminile abbia la giusta attenzione o bisognerebbe fare qualcosa in più?

In Calabria tutto meriterebbe un’attenzione maggiore, perché sebbene dilettanti e semplici appassionati facciamo tutto con grande professionalità e competenza e spesso nessuno se ne accorge, ma sono fiduciosa che il tempo darà a Cesare quel che è di Cesare.



Ritornando alla tua carriera, sei sulla panchina del Cus da 8 anni. Otto stagioni fatte di vittorie, trofei, in A2 (Coppa Italia, girone A e spareggio promozione per citarne alcuni), altrettanti in categorie minori ma pur sempre raggiungendo traguardi importanti. Ad oggi, qual è l’obiettivo del CUS Cosenza targato 2019-2020?

Il Cus Cosenza è una squadra ormai presente nel panorama calcistico da molti anni – 25 per essere precisi – e vanta una storia di successi sia come Calcio a 11 che come Calcio a 5 che credo sia difficile trovare in regione. Il merito è della passione degli attori ogni volta coinvolti, una famiglia che da anni riesce a convivere armoniosamente e dove ognuno sa che fare per il bene del CUS. Pertanto gli obiettivi, di anno in anno, sono sempre gli stessi, far crescere tutte le ragazze per farle diventare le Donne di domani con principi e valori e lottare partita dopo partita per ottenere sul campo risultati sportivi come giusta ricompensa della fatica e dell’impegno messo negli allenamenti.

E in futuro? Dove ti vedi?

In futuro dove mi vedo? Sarebbe difficile vedermi in un posto diverso da quello, che per me ormai, è casa ma nella vita mai dire mai. Potrebbe arrivare un progetto importante o che sposi le mie idee, e allora sarebbe una sconfitta non provarci, ma al momento sto molto bene dove sto.

Ringraziamo Giovanna per averci dedicato un po’ del suo tempo e soprattutto per aver raccontato una bella pagina del calcio a 5 femminile.