Caro futsal…

Calabria Futsal scrive alla sua (anzi alla nostra) passione, anche ieri colpita alle spalle

Caro futsal,
ancora una volta sei stato colpito alle spalle e non so se questa volta riuscirai in breve tempo a guarire dalle ferite inferte da una decisione maldestra e affrettata, che ha spazzato via in meno di un minuto il sogno di una vita, di un “manipolo di eroi”. Sono anni ormai che trascorro il mio tempo a raccontare di te, perché sei lo sport che amo di più. Lo faccio con passione e soprattutto con onestà, riportando fedelmente tutto ciò che corrisponde al vero, enfatizzando il giusto per dare maggiore risalto alle notizie e soprattutto esaltando le gesta degli atleti, gli unici ad essere vittime di un sistema sempre più contorto. Ne ho viste tante in questi anni, in cui ho anche praticato questa magnifica disciplina, troppo spesso umiliata e mortificata da chi ostenta quel rispetto che in fondo poi non ha. Mi sono calato nei panni di chi vive la tensione di una gara, di chi gode dell’abbraccio dei compagni dopo un gol, della delusione del giocatore che va in tribuna e immaginato l’amarezza di chi non è stato neanche convocato. Ho sofferto per quei ragazzi che non ce l’hanno fatta e gioito per quelli che invece hanno ottenuto la gloria sportiva. Subisco come te attacchi e ricevo offese a volte esagerate e prive di reali motivazioni, ma cerco di resistere e andare avanti con le poche forze che mi rimangono. Fino alla gara di Lazzaro credevo di averle viste tutte, ed invece no… qualcuno ha pensato bene di farmi vedere qualcosa di diverso, qualcosa che potesse rimanere a lungo nella mia mente. Sabato scorso qualcuno ha colpito a “morte” il mio sport, lasciando in me e probabilmente in tantissimi, un senso di smarrimento. Caro futsal, non sono qui per trovare il colpevole, non sono io il giudice, vorrei semplicemente evidenziare e ricordare a tutti che una scelta non determinata dalle prestazioni degli atleti, dalla tattica degli allenatori e dalle mosse societarie non può definire il risultato di una partita, il finale di una storia tanto bella quanto speciale e non conta se a vincere sia una o l’altra squadra è importante che lo decida il CAMPO e non “un fattore esterno” che del campo conosce forse solo le misure e non le emozioni che regala. Ciao, caro futsal, e scusaci se troppe volte abbiamo abusato di te…

Foto: Valentina D’Elia