Alessandro Midaglia: “Noi una grande famiglia. Playoff? La differenza la farà la testa!”

Calabria Futsal intervista il numero 7 della Duelle Futsal Cetraro

Una rivelazione di questo campionato C2 appena concluso, una neopromossa che ha sovvertito le gerarchie, si è fatta largo e, grazie anche a due top acquisti nella seconda parte di stagione, si è imposta fino a legarsi a quella piazza d’onore che ha protetto e difeso fino alla fine. La Duelle Futsal Cetraro parte lo scorso anno dalla serie D, prima della classe vola in C2. Nemmeno il tempo di ambientarsi che conduce una stagione da protagonista, la partenza tremolante fa da sveglia alla squadra dei presidenti Terranova e La Valle. Non solo playoff conquistati per la compagine della costa tirrenica, anche il privilegio, da seconda classificata, di giocare in casa la semifinale e l’eventuale finale. Di questo percorso e del suo personale ne abbiamo parlato con una delle bandiere della Duelle Futsal Cetraro, un calcettista dalle spiccate doti realizzative, punto di riferimento della squadra dentro e fuori dal campo: Alessandro Midaglia. Laterale, classe ’90, tra i Top12 di Calabria Futsal per la stagione 2021/2022, annata in cui mise a segno 22 reti con il Guardia in C2. Lo scorso anno si rivela fondamentale per la promozione del Cetraro, centrando la porta ben 32 volte e, in questa stagione, chiude la regular season con 16 goal.

Ora che finalmente ti ho incastrato, ne approfitto e parto un po’ da lontano. Ormai da un po’ di anni nel fantastico e complicato mondo del calcio a 5, chi o cosa ti portò ad intraprendere questo sport e, soprattutto, cosa ti ha restituito e cosa continua a darti?
Mi hai incastrato sì! Allora Fede, partiamo da lontanissimo. Io ho iniziato a giocare a calcio tardi, avevo 17 anni, dopo tre/quattro mesi già abbandonai perché mi sentivo un pesce fuor d’acqua. A parte che iniziare a giocare così tardi a calcio non è consigliato da nessuno ma io lo feci per vari motivi. Comunque, lasciato il calcio mi buttai nel calcio a 5 perché lì avevo amici che giocavano proprio a Cetraro e sono andato così per scherzo, per passare il tempo. Quell’anno facevo parte dell’U19, con la quale abbiamo vinto il campionato provinciale, ed ero spesso convocato in prima squadra che disputava la C2, anche qui andò benissimo perché vincemmo i playoff. Iniziai a prenderci seriamente gusto. Il calcio a 5 credo mi abbia restituito più di quanto io gli abbia dato. Su quello che continua a darmi credo non ci siano né parole nè altro per poterlo descrivere. Per poter descrivere ciò che questo sport ti dà, bisogna viverlo.

Quattro stagioni e circa 70 goal segnati. Un numero importante ma ancora più significativa è la costanza, mai una stagione sottotono. Ti sei saputo imporre nel futsal regionale in punta di piedi, con impegno e serietà. Questione di mentalità, passione, ambienti favorevoli o tutte e tre? Raccontami un po’…
Non sapevo di tutti questi goal in questi anni, ti giuro! Nel senso, ne tengo conto tanto quanto. Quello a cui tengo più di tutto e di cui tengo realmente conto è il risultato finale, cioè la classifica dei punti di squadra. E’ un misto, è questione di mentalità, di passione e di ambienti favorevoli, questi fattori fanno gran parte del lavoro. Se hai un ambiente agiato, tranquillo, dove prima di essere una squadra sei un gruppo di persone che si rispettano e vanno nella stessa direzione, da gruppo di persone diventa gruppo squadra. Lì poi arrivano i risultati personali e di squadra. questi ambienti favorevoli, negli ultimi anni, noi ce li siamo un pochino creati, nel senso che, vedi Bonocore, Ramundo, Argirò, Maio, Scarnà, non so se dimentico qualcuno, siamo dei ragazzi che giochiamo insieme da qualche anno a questa parte, quindi diciamo che noi semplifichiamo le nostre annate spostandoci, anzi, trovandoci non per caso. Quindi l’ambiente favorevole per me è l’aspetto più importante perché arrivino i risultati di squadra e personali. Non basta fare trenta goal in una stagione se la squadra poi arriva nei playout. Questa sarebbe una situazione molto distante dalla mia mentalità.

Parliamo della tua squadra, la Duelle Futsal Cetraro. Da neopromossa a campionato di vertice, una scalata pazzesca da cui traspare una società che ha un progetto e una squadra di qualità che in questo progetto ci crede. Tu che rappresenti una delle bandiere di questi colori, come hai vissuto la stagione e qual è il sentiment di spogliatoio per questi playoff?
Sì Fede, è stata una scalata pazzesca, abbiamo avuto delle grosse difficoltà inziali date da qualche infortunio, anche da qualche partita sbagliata, ci sta. La società ci crede tantissimo ed è una società estremamente seria, concreta, determinata e che ha voglia di fare ma soprattutto ha un progetto serio e duraturo che è partito dallo scorso anno da zero. L’anno scorso alla Duelle è stato proposto di partire dalla C2 ma loro si sono imposti di partire dalla serie D e fare la scalata sul campo. Come spogliatoio siamo molto fiduciosi, determinati e soprattutto, la cosa che credo a noi ci differenzi dagli altri roster, è che ci viviamo tanto sia dentro che fuori dal campo, abbiamo creato realmente una grande famiglia.

Il campionato è partito con un approccio iniziale complicato ma siete stati bravi a riprenderne le redini dopo le prime tre giornate. Qualche punto lasciato qua e là mette un po’ di amaro alla stagione o l’obiettivo è stato comunque pienamente centrato?
Sì è vero, l’approccio non è stato dei migliori ma ci siamo rimessi in carreggiata subito. L’amaro in bocca per qualche punto perso c’è e ci sarà in tutte le stagioni di ognuno di noi, però tutto sommato per come si era messa la classifica, l’obiettivo è stato raggiunto alla grande.

Il girone di ritorno avete scritto tutt’altra storia. Costanza, personalità e qualche innesto d’esperienza hanno portato 8 vittorie, 1 pareggio e solo 2 sconfitte su 11 gare disputate. C’è stato un momento o un episodio in particolare che ha rappresentato per voi e dentro di voi un punto di svolta?
Sì, il girone di ritorno abbiamo fatto bene, molto bene. Guarda Fede, la svolta era nell’aria ma credo, dal mio punto di vista, che l’abbiamo data e velocizzata i nuovi arrivi, Juninho e Dalla Valle, che oltre ad essere dei seri professionisti sono delle persone strepitose!

Semifinale playoff in casa, a Cetraro. I vostri avversari della Spadafora Caffè Coop Luzzi hanno dimostrato di non demordere e giocarsela fino alla fine. Secondo te, che partita sarà e cosa farà la differenza?
Sicuramente è una squadra preparata, con giocatori di esperienza, molto bravi, una squadra che non molla e che noi rispettiamo tanto! Sarà sicuramente una partita tosta ma bella da giocare, da vivere. Credo che la differenza la possa fare solo una componente, LA TESTA!

Grazie per la disponibilità e soprattutto per aver accettato di rilasciare a noi la tua prima intervista. In bocca al lupo, Alessandro!

(Foto copertina: Duelle Futsal Cetraro)