Il Catanzaro ci prova: col Belvedere sarà dura

Lombardo andre di Pier Santo Gallo – Tutto è pronto! Ancora poche ore separano il Catanzaro Calcio a 5 Stefano Gallo dall’esordio assoluto in A2. Sabato (con inizio fissato per le ore 17) il nuovo PalaSant’Elia sarà teatro di questo giorno storico per il futsal catanzarese. E proprio dalla città, nonché dal calorosissimo quartiere Sant’Elia, ci si aspetta una massiccia presenza sugli spalti del palasport del comune di Pentone, per sostenere e trascinare Juninho e compagni verso quella che si preannuncia come una vera e propria impresa. I ragazzi di mister Lombardo si troveranno infatti di fronte il fortissimo Atletico Belvedere dell’ex Ferraro, formazione imbottita di brasiliani e costruita per giocarsi i primi posti del girone. Di contro però gli amaranto affronteranno un Catanzaro voglioso di ben figurare e caricato a mille da questa nuova e difficile avventura.
«La squadra sta bene – ha dichiarato mister Andrea Lombardo – e ha svolto un’ottima preparazione, anche se deve ancora del tutto metabolizzare il passaggio dal parquet del PalaGallo a quello del PalaSant’Elia, di dimensioni maggiori rispetto a quello della struttura in cui abbiamo giocato negli ultimi anni e in cui abbiamo svolto gran parte degli allenamenti in questo precampionato. La partita col Belvedere? Che dire, sarà durissima contro gli amaranto, formazione costruita per lottare nei pani altissimi della classifica e con obiettivi diametralmente opposti ai nostri: la loro è una squadra da primi tre posti, il Catanzaro punta invece a conquistare la salvezza. Basti pensare che il Belvedere può contare su elementi come Batata, Schultz, Tres, tanto per citarne alcuni, e su un roster con ben 7-8 giocatori intercambiabili sullo stesso (altissimo) livello. Sul parquet si gioca però sempre in cinque contro cinque e i miei ragazzi sono pronti per questa sfida: scendiamo in campo per giocarcela».
Un messaggio volto a caricare l’ambiente anche dal presidente Antonio Alfieri. «Non basta avere dei giocatori da serie A. Bisogna avere la mentalità da serie A. E noi ce l’abbiamo».