Soverato, le verità di Francesco Cento

Riceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Francesco Cento ex dirigente del Soverato calcio a 5

Cento FrancescoEra l’estate di 5 anni addietro, sentivo parlare il mio caro amico Nicola Gualtieri (vera anima della società) della possibilità di formare una squadra di calcio a 5 per poter partecipare al campionato di serie D. Gli dissi che avrebbe potuto contare eventualmente sul mio aiuto. L’idea avuta da Vittorio Maiolo prese subito forma e con tanta passione e impegno partì la prima stagione dell’ASD Calcio/5 Soverato, società formata d’amici che volevano divertirsi e far divertire! Dell’avventura facevano parte anche Alberto Giuliani, Francesco Grippo, Agostino Santise e Antonio Folino. Inutile ricordare ciò che si è vinto e raggiunto, lo sanno gli addetti ai lavori e tra lo stupore di tutti si continuavano ad avere belle soddisfazioni, si era seguiti da molte persone di Soverato e non, e il nostro pubblico veniva invidiato da tutti gli avversari che venivano al PALASCOPPA. L’entusiasmo aveva coinvolto un po’ tutti, ne eravamo contenti ed orgogliosi. Si è portato in alto il nome di Soverato in tutta la nostra regione e non solo, per tutti venire a giocare a Soverato era ormai sia un piacere che un ”dolore” poiché pochissime squadre sono riuscite ad avere la meglio nel nostro campo. Abbiamo fatto in pochissimi anni ciò che altre società presenti da anni in questo sport non sono ancora riusciti a fare….e scusate se è poco!!!!

Per una serie di motivi ho deciso di dimettermi, non di abbandonare amici, squadra e società, dimissioni dovute a idee diverse per il futuro e a qualche comportamento poco consono. Dimissioni che avrebbero voluto essere anche un segnale, ma che sono state invece ben accette e fraintese .

Sorvolo sugli avvenimenti dell’ultimo periodo, dimissioni in massa, soci nuovi, serie B, cifre promesse(?) e non date e quant’altro,desidero precisare però che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità senza alibi e senza giustificazioni, ricordandosi che bisognava e bisogna avere rispetto per TUTTI indistintamente e a prescindere da come sono andate le cose. La società era nata grazie all’impegno di ogni singolo componente e tale doveva rimanere, di tutti coloro i quali in questi anni hanno messo anima e corpo, soldi e sacrifici, passione e cuore, non doveva scomparire una “creatura” splendida come l’ ASD Calcio/5 Soverato. Sarebbe stato non bello poter fare la serie B, sarebbe stato fantastico, ma non esistevano le condizioni economiche, di collaborazione, logistiche e via dicendo, una categoria NAZIONALE non si può improvvisare, si progetta nel tempo con razionalità e raziocinio, cose dette e ridette!

Personalmente non mi sento d’addossarmi nessuna colpa per la triste conclusione o di parlare di fallimento, io parlerei d’insegnamento, dovremmo imparare che nello sport ci vuole organizzazione, rispetto,umiltà e programmazione non si può improvvisare nulla.

Resterà il ricordo di tutto ciò che in questi anni è stato fatto, dagli sbagli fatti anch’essi per il bene della società, le vittorie e le sconfitte, agli amici conosciuti grazie al calcio a 5. Resterà in special modo un brutto vuoto! Mi auguro che il tutto serva d’esperienza per un futuro calcettistico soveratese migliore e più glorioso.