L’appello di Barbarossa: ‘Il futsal cosentino deve ripartire’

BarbarossaRiceviamo e pubblichiamo lettera aperta di Paolo Barbarossa che riassume il momento del futsal cosentino e chiama tutti a raccolta in modo che la provincia di Cosenza possa torna a vivere momenti importanti

Ecco la lettera di Paolo Barbarossa:
Amici del calcio a cinque colgo innanzitutto questa opportunità per ringraziare indistintamente tutti per gli attestati di affetto manifestati in occasione prima della lunga malattia di mia moglie e poi in occasione del grave lutto per la sua perdita.

Un anno di assenza dal calcio a cinque non mi ha lasciato indifferente a questa disciplina sportiva che attraverso la stampa ed i siti specializzati come Calabriafutsal.it ho avuto modo di seguire ed apprezzarne gli importanti successi registrati.

Se da sportivo ed appassionato del calcio a cinque colgo con soddisfazione i successi ottenuti da realtà importanti nella Provincia di Cosenza come Belvedere, Corigliano, Rossano …non posso non essere amareggiato e sconfortato dal declino del calcio a cinque cosentino che dopo aver abbandonato la scena interregionale rischia seriamente di uscire anche dal contesto regionale.

Per questo preso in mano il pc, rivendicando per questo sport una primogenitura, ho avvertito il dovere di levare il mio appello a che si possa ritornare tutti intorno ad un tavolo per discutere, definire e programmare un nuovo scenario che riporti il calcio a cinque cosentino a recitare un ruolo importante e degno della sua storia.

Soggetti come il sottoscritto, come Ciccio Reda, Francesco De Cicco, Alfredo Citrigno, Pino Fuoco, Ennio Pascuzzi, Mario Gagliardi e tanti altri, che hanno scritto le pagine più belle del calcio a cinque rossoblù, che hanno scritto pagine storiche sacrificando il proprio tempo e le proprie risorse economiche, dobbiamo avvertire il senso del dovere nel riprovare a dare corpo ed anima ad un soggetto sportivo che riporti lustro, immagine e risultati.

Oggi più che mai, credo, che i tempi siano maturi in considerazione che con la chiusura o quasi delle rispettive società sportive sono venuti meno quei campanilismi sportivi che in passato hanno reso impossibile qualsiasi fusione.

Le intelligenze, le capacità imprenditoriali, le risorse di cui ognuno di questi dispone possono a mio avviso non solo convivere ma essere volano di una nuova era del calcio a cinque nella città capoluogo.

Non riuscirei a sentirmi tranquillo senza averci provato almeno un’altra volta. Per questo il mio non è un invito ufficiale, ma potrebbe diventarlo, lo diventerà sicuramente nel momento in cui mi sentirò contattato anche solo, inizialmente, per uno scambio di opinioni da personaggi storici come Citrigno, Fuoco, Reda, De Cicco, Gagliardi, Pascuzzi.

Ripeto non voglio ne condizionare ne avere la presunzione di imporre o determinare decisioni ma di una cosa sono convinto che abbiamo il dovere, tutti e dico tutti, di dare un seguito alla nostra storia per essere ancora soggetti attivi del presente e protagonisti del futuro evitando così il ruolo di appartenere alla retorica del passato.

Paolo Barbarossa

Scritto da: Paolo Barbarossa