Belvedere femminile, la dura verità delle ragazze

 

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Alla ripresa degli allenamenti le poche calcettiste rimaste in organico al Belvedere femminile intendono rendere nota al mondo del futsal italiano la situazione che le vede protagoniste unitamente alla Società di appartenenza.
La premessa è d’obbligo: la squadra femminile, formatasi nel campionato 2012/2013 era composta integralmente da calciatrici del Real Cosenza calcio femminile che con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco avevano coinvolto il Presidente Donato a creare, nell’ambito della sua società di calcio a 5 anche il settore femminile.
Il primo anno di attività, anche grazie alla guida tecnica di Mister Cipolla, la squadra femminile ha vinto il campionato e la Coppa Calabria e dunque è stata promossa in serie A. Le intenzioni della Società apparivano ambiziose e sembravano puntare anche sulla squadra femminile oltre che su quella maschile ripescata in serie B.
Nel precampionato lo stesso allenatore contattava alcune calcettiste calabresi e portava in organico Reda, Mirafiore, De Cicco e Romola della Jordan Aufugum con cui la Società stringeva accordi. Tutte le componenti, entusiaste della nuova avventura, iniziavano gli allenamenti che si tenevano a Cosenza, sotto la guida del Mister De Rango e del Mister Cipolla. La serie A però non è un campionato facile e la squadra perde le prime partite e iniziano a intravedersi i primi problemi.
Il preparatore atletico (anche dalla maschile) prof. Vito Stoppa dopo solo un mese deve lasciare la squadra femminile per dedicarsi solo a quella maschile, il Mister ufficiale, Gianluca De Rango dopo la partita contro la Castellana, giocata il 6.11.13, inspiegabilmente non si presenta più ad allenamenti e partite senza dare alcuna motivazione direttamente alla squadra se non per mezzo di un sintetico “ha problemi familiari” riportato da Mister Cipolla.
Le ragazze intanto continuano gli allenamenti con Mister Cipolla profondendo comunque il massimo impegno, nonostante la carenza comunicativa con la società che lascia anche i “dirigenti cosentini” all’oscuro di tutte le vicende che si susseguono nel tempo.
È in questa situazione che anche il rapporto sereno della squadra con Mister Cipolla, impegnato con la squadra maschile, viene meno.La guida del tecnico si connota sempre più con atteggiamenti di nervosismo che fanno allontanare alcune calciatrici dalla squadra. Ciò fino ad una riunione del 14.11.13 in cui l’allenatore, chiudendo la stessa dice di voler abbandonare la squadra.
La settimana successiva le ragazze si allenano da sole ma al tecnico viene imposto dal Presidente l’obbligo di seguire la femminile ed infatti nella partita contro la Pro Reggina Mister Cipolla siede in panchina.
È chiaro che oramai il rapporto tra squadra e tecnico (mai contestato a livello tecnico-tattico e oramai costretto dalla società a rimanere – controvoglia- alla guida della femminile) è oramai compromesso tanto che lo stesso a più riprese fa chiaramente capire alle tesserate che o le cose si fanno a modo suo o tutte sono libere di andare via.
Insieme alle calciatrici che nel frattempo non si presentano più al campo per questi problemi, la Società decide di voler fare a meno dei 4 acquisti provenienti dalla Jordan, 3 delle quali vengono cedute nuovamente alla stessa squadra. Le ragazze, trovatesi bene nel gruppo, devono fare i conti con la mancata ottemperanza degli accordi economici da parte della Società che vuole ridurre al minimo o azzerare i loro rimborsi costringendole, di fatto ad andare via.
L’epilogo di tutta questa situazione lo si raggiunge il 15.12.13, data del derby calabrese contro il Catanzaro.
La squadra attende al luogo dell’appuntamento, concordato per la partenza in trasferta con le autovetture, il mister Cipolla che fa sapere che non si sarebbe presentato. Si va dunque a Catanzaro con 6 giocatrici accompagnate solo dal DS della femminile Pietro Alberti (il dirigente cosentino).
All’ultima partita in casa, che per uno strano gioco del destino si disputa contro la Jordan Aufugum, e quindi contro le ex compagne, le 9 calciatrici (due sono rientrate anche per l’assenza del mister) senza allenatore vincono 4 a 0 la partita al cospetto di un palasport in cui non vi è la presenza neppure di un dirigente della Società (cosa mai accaduta fino a questo momento).
Questa in estrema sintesi la breve storia di quanto accaduto fino ad oggi.
La squadra tutta, o meglio le poche tesserate rimaste, che integralmente sottoscrivono il comunicato stampa, amaramente hanno deciso di far sentire la propria voce per portare a conoscenza di tutti gli addetti ai lavori la difficile situazione che le vede protagoniste perché allo stato ci si trova in questo stato:
la nostra è l’unica squadra che si è indebolita nel mercato di dicembre (4 elementi sono andati via, una calcettista è stata ceduta alla Castellana, altre due sono andate via per impegni di lavoro e nessuno ha mai provato a trattenerle e una ha deciso di lasciare la squadra) e conta solo 10 elementi ivi comprese le ragazze che la società aveva intenzione di svincolare perché non servivano alla causa e che oggi si ritrovano ad essere fondamentali per completare al minimo l’organico;
Attualmente siamo senza allenatore. Pietro Alberti, il nostro ds e l’unico che è vicino alla femminile è stato “impropriamente” indicato quale Mister con un articolo diffuso su Facebook ma allo stato risulta dirigente e non intenzionato a condurre gli allenamenti per cui gli stessi vengono condotti direttamente dalle calciatrici;
Il Presidente, sempre in prima linea lo scorso anno, da oltre due mesi non incontra la squadra, pur consapevole degli innumerevoli problemi. All’ultima riunione di novembre era infatti presente un suo portavoce il cui compito era quello di comunicare il ridimensionamento dei rimborsi a coloro che li percepivano;
Tutta la progettualità proposta alla squadra ad inizio anno è venuta meno (vedi preparatore atletico oramai in forza solo alla maschile, preparatore dei portieri mai arrivato, allenatore oramai posto vacante);
Ci sarebbero ben altre cose da sottolineare ma con questo comunicato vogliamo esprimere il nostro malessere e la nostra sfiducia verso chi ci ha promesso serietà e passione e che sta, giornalmente deludendo le aspettative di coloro che vestono la maglia amaranto e che non percepiscono alcun rimborso spese o alcuno stipendio ma che fanno tutto per pura passione sacrificando il proprio tempo per una causa a cui oramai la società belvederese non crede più.
Portare avanti un progetto, una squadra non vuol dire solo pagare un campo, l’iscrizione o l’abbigliamento, vuol dire anche non abbandonare la squadra a se stessa mantenendo in ogni caso un atteggiamento professionale anche durante le (prevedibili) sconfitte di un campionato di serie A.
Non sono infatti tali sconfitte ad aver influito all’abbandono della femminile da parte della società perché, lo si vuol ricordare, l’ultima partita giocata con mister cipolla è stata pareggiata sul difficile campo di Reggio Calabria mentre l’ultima partita del 2013 è stata vinta contro la Jordan Aufugum.
Ci si chiede dunque quale sia la reale motivazione che spinge l’Atletico Belvedere calcio a 5 a disinteressarsi della squadra femminile di serie A e a concentrare tutti gli sforzi mentali ed economici nella squadra maschile di serie B .
Per la passione che pervade tutte noi sarebbe bastata una vicinanza anche simbolica e attiva della Società per risolvere tutti i problemi e malumori creatisi che con l’andare del tempo si sono accentuati per la consapevolezza di esser stata lasciare sole!
Questo lo sfogo di noi squadra Atletico Belvedere Femminile che firmiamo il comunicato stampa in ordine rigorosamente alfabetico:
Aloe Cristiana, Cacozza Francesca, De Bartolo Elisabetta, Gencarelli Manuela, Orlando Paola Luisa, Perri Maria, Pugliese Anna, Salerno Maria, Stancati Francesca.

Scritto da: De Giovanni – Marino