Mardente: “TdR23? Non siamo favoriti, ma le nostre donne hanno mille risorse… e sono calabresi!”

Calabria Futsal intervista il ct della nostra Rappresentativa Femminile

Mister Gigi Mardente, intanto complimenti per questo nuovo incarico di ct della Rappresentativa Calabria femminile di calcio a 5. Te lo aspettavi oppure è stata una sorpresa?
Grazie, grazie due volte. Innanzitutto per i complimenti ma soprattutto per quello che fate per il nostro movimento. Da giornalista e allenatore so benissimo quanto sia importante che ci sia qualcuno che dia visibilità alla nostra disciplina e voi lo fate in maniera costante e professionale nonostante sia solo una passione. E’ grazie ad appassionati come voi che a volte ci sentiamo dei professionisti.
La rappresentativa? No, non è una sorpresa. Già negli anni scorsi il presidente Mirarchi, che ringrazio per la stima e per l’opportunità, insieme al delegato Della Torre mi facevano la corte ma poi i miei impegni con i club non ci hanno consentito un incontro per formalizzare l’accordo. Sono felice per la chiamata perché in questa stagione i miei impegni di lavoro mi hanno tenuto lontano dal parquet ma, francamente, iniziavo a sentire la mancanza in maniera preoccupante e quasi patologica. E poi, forse per colpa della mia malattia da futsal, ho l’obiettivo di chiudere la carriera dopo aver allenato in tutte le categoria esistenti al mondo. E questa mi mancava.

Hai guidato sempre squadre vincenti, dal futsal maschile al futsal femminile fino al beach soccer con il quale hai portato a casa la vittoria della World Winners Cup. Ogni esperienza lascia sicuramente qualcosa, ce n’è una in particolare che ha segnato più delle altre il tuo percorso?
Ogni giorno è motivo di crescita. Se per un solo istante pensi di essere arrivato, quel giorno è la tua fine. Ogni stagione, presidente, dirigente e giocatore sono stati importanti per il mio percorso di crescita. Credo che da un punto di vista tattico sia stata determinante l’esperienza alla Polisportiva Futura del presidente Mallamaci in serie B maschile. Avevo in testa un altro futsal, ma poi mi ritrovai una squadra scarica sotto l’aspetto fisico e sono stato costretto a cambiare le mie idee per valorizzare la squadra, soprattutto nei primi mesi. In quella fase ho capito quanto è importante adattarsi a quello che hai. Sotto l’aspetto mentale, invece, il primo anno di serie A femminile alla Lokrians mi ha fatto riflettere tanto. La sensibilità e i silenzi delle donne mi hanno portato a rapportarmi ed approcciarmi in maniera diversa ai giocatori. Non sono tutti uguali, ma tu non puoi essere diverso da te stesso. E allora, semplicemente, devi avvicinarti al loro modo di essere con toni e sensibilità differente. L’allenatore è soprattutto uno psicologo e gli psicologi non hanno davanti sempre le stesse personalità.

Parliamo un po’ della Rappresentativa. Il campionato regionale quest’anno è combattuto e imprevedibile, una bella piazza di atlete con carattere e qualità tecniche. Come vanno gli allenamenti con le 19 convocate?
Male, malissimo. Ma non per colpa delle ragazze che sono fantastiche e sempre pronte a dare il massimo, ma a causa del poco tempo a disposizione e della mancata disponibilità di qualcuno che per motivi che disconosco rallenta le presenze delle atlete agli allenamenti e di conseguenza la costruzione di una squadra sia sotto l’aspetto tecnico tattico che mentale. Senza gioco e senza gruppo non vai da nessuna parte. Aggiungo che apprezzo molto la passione degli allenatori del femminile e la preparazione di gente come Carbone-Caroleo, ma soprattutto stimo chi si affaccia a questa disciplina da poco tempo e ha l’umiltà di venire ai nostri allenamenti per fare video, prendere appunti e chiedermi come lavoro sul campo. Noi abbiamo bisogno di questa gente. Sono lusingato, orgoglioso e soprattutto grato a questi allenatori e dico pubblicamente che sono sempre a loro disposizione, non soltanto il lunedì pomeriggio.

La Rappresentativa Calabria è nel Girone E con il format del quadrangolare, quindi si qualificheranno ai quarti le prime due del girone. Secondo la tua conoscenza ed esperienza, questa squadra ha le carte giuste per qualificarsi?
Non abbiamo una chance, abbiamo le carte bianche in mano per quanto detto sopra. Ma siamo calabresi, toste, belle, donne con mille risorse e con un allenatore pazzo. Quindi qualcosa verrà fuori in quei giorni e se passiamo il turno iniziate a pensare che, non so ancora come, andiamo a vincere il torneo. Qualcosa ci inventiamo, soprattutto prima di dormire verrà qualche pensiero strano che ci farà far bene. State sereni.

Quanto è importante la vetrina delle Rappresentative per le atlete e, soprattutto, quanto è importante rompere gli stereotipi e far conoscere il futsal femminile alla stregua di quello maschile?
Chi non capisce quanto sia importante questo torneo ha un problema da risolvere con lo sport. Competere a livello nazionale è motivo di crescita personale, tecnico, tattica, mentale. Solo la competizione di alto livello ti butta fuori la zona di confort e misura le tue ambizioni. Se vuoi essere un vincente, forse devi prima perdere con qualcuno di più forte di te. La sconfitta potrebbe essere la svolta per una nuova carriera. Il femminile? E’ bellissimo. Non voglio nemmeno parlare di stereotipi o luoghi comuni ormai scaduti. Le donne possono fare quello che vogliono, quando vogliono e anche otto cose insieme contemporaneamente. Questo ci salverà al Tdr, sono donne e apprenderanno principi di gioco in sei minuti mentre noi uomini medi impieghiamo circa sei mesi. Grazie e mi raccomando, viva il futsal.